“Non soltanto l’esultanza per una vittoria, – quella di ieri con Francesco Magrì, – ma soprattutto la volontà di un ragazzo con un carattere non forte ma determinato, che è stato capace di rialzarsi da momenti che lo avevano visto allontanarsi dal suo mondo, tanto da fargli pensare di lasciare quelle che per lui erano la sua famiglia e la sua vita: in questa rinascita c’è la filosofia della boxe”. Con queste parole il presidente della Federboxe Puglia e Basilicata, Nicola Causi, esprime il suo plauso al tarantino Francesco Magrì, il pugile della Quero-Chiloiro che si è laureato Campione italiano 71 kg nella 100esima edizione dei Campionati italiani Assoluti 2022 organizzata dalla FPI e svoltasi a Ugento dal 3 all’8 dicembre, dimostrando per l’ennesima volta di essere uno dei migliori pugili del panorama nazionale, nonché il migliore della sua categoria. Terzo titolo di campione italiano questo per Magrì, già oro agli Assoluti 2017 e ai Campionati italiani Youth nel 2014, che aggiorna adesso il suo record a 79 vittorie, 8 pari e 18 sconfitte, su un totale di 105 match disputati in carriera e numerose medaglie: l’oro alla Coppa Italia giovanile 2010, il bronzo ai Campionati italiani schoolboy 2011, l’oro al Torneo nazionale schoolboy 2011, l’argento e l’oro al Torneo nazionale azzurrini junior 2012 e 2013, la medaglia d’argento ai Campionati italiani junior 2012, l’oro al Torneo nazionale azzurrini youth 2014, il bronzo al Guanto d’oro nel 2016, l’oro al Guanto d’oro 2017, inoltre, maglia azzurra ai Campionati europei youth nel 2015 e ai Giochi del Mediterraneo a Tarragona nel 2018.
Arrivato direttamente ai Campionati italiani Assoluti 2022 come “pugile scelto” dalla Commissione tecnica nazionale, Magrì ha condotto in modo esemplare la competizione nei 71 kg, una delle migliori categorie di peso con pugili di alto livello e numerosa di partecipanti, erano ben 21 infatti gli atleti in gara partiti dai sedicesimi di finale il 3 dicembre, mentre Magrì ha iniziato il suo campionato il giorno successivo con gli ottavi, in quanto terza testa di serie della sua categoria. L’atleta tarantino ha subito rotto il ghiaccio – dopo un avvio un po’ contratto dovuto ai tre anni di assenza dal ring, – battendo Raoul Diani della storia Accademia pugilistica Fiorentina, atleta mancino e tecnico dalle 29 vittorie, 5 pari e 11 sconfitte, che non ha trovato strada di fronte alle azioni ostruttive di Magrì. In continuo crescendo, match dopo match, ai quarti di finale Magrì ha battuto un grande picchiatore, Sebastiano Argiolas della Elmas Boxe Locci Monduzzi, figlio d’arte del maestro sardo Stefano Argiolas, con un record da 17 vittorie, 10 pari e 12 sconfitte e diverse vittorie in tornei nazionali; anche qui, come in tutti i match del campionato, Magrì ha vinto 5:0, per poi incontrare in semifinale il nigeriano naturalizzato italiano Enofe Imade Thompson della Marsala Boxe, vicecampione italiano under 22 con 26 vittorie, 1 pari e 3 sconfitte, pugile forte e arcigno che aveva già battuto la seconda testa di serie Amedeo Sauli, e con il quale Magrì – per arginare l’aggressività dell’avversario, – ha potuto sfoggiare il suo pugilato di rimessa, strategia vincente di tutti i match. Per chiudere, la finale dell’8 dicembre, l’ha visto confrontarsi con il pugile più quotato della sua categoria, prima testa di serie, campione italiano uscente, campione italiano under 22 in corso, protagonista dei campionati europei under 22 e di diverse competizioni internazionali, campione youth 2020 e campione italiano junior 2018 e 2017, ovvero Manuel Lombardi della Boxing Arcesi Team Roma, aggregato al Gruppo sportivo Fiamme oro e con 46 vittorie, 4 pari e 16 sconfitte. Una finale spettacolare, tra due pugili con uno stile molto simile, entrambi attendisti, tecnici e alla ricerca del colpo chiave del match: dopo una prima ripresa in leggero vantaggio di Lombardi, dalla seconda Magrì è uscito bene, con colpi che sono andati sempre più incisivamente a segno e lo hanno visto in netto vantaggio; scambi sempre più accesi nella terza ripresa, più potenti da parte di Magrì e decisivi per decretare la vittoria del match e del campionato.
In perfetta sintonia con la sua scuola di pugilato, sempre in ascolto del maestro Cataldo Quero all’angolo con lui e legatissimo al maestro benemerito Vincenzo Quero che si è commosso da casa per la sua vittoria, Magrì ha riaperto un capitolo dorato della sua vita che adesso valuterà con la sua società e in base alle proposte se proseguire nel dilettantismo e nel professionismo.